Squadra di calcio new york maglia

L’unico soprannome riconosciuto e utilizzato per la nazionale di calcio dell’Italia è «gli Azzurri», chiaramente riferito al colore della squadra, appellativo peraltro di tutte le rappresentative sportive italiane. La terza casacca si distingue per la sfumatura turchese e blu accompagnata da una grafica 3D sullo sfondo. Dal 2003 un vero e proprio personaggio è diventato Rudy Zerbi, presidente della Sony Music italiana, spesso preda delle prese in giro della Gialappa’s, ma anche fonte di numerose anteprime e dietro le quinte sullo svolgimento della kermesse canora. Il 19 settembre 2002 il Chievo debutta nel calcio europeo: nel primo turno della Coppa UEFA 2002-2003 affronta gli insidiosi rivali della Stella Rossa, prima a Belgrado terminando la gara sullo 0-0, poi al «Bentegodi» dove i serbi prevalgono con due reti nel secondo tempo. In campionato, il Chievo, dopo la vittoria all’Olimpico con la Lazio, prosegue a risultati alterni, posizionandosi nella parte medio bassa della classifica, fino al 27 ottobre 2002, quando sconfigge al «Bentegodi» il più quotato Milan capolista per 3 reti a 2. Segue una striscia di tre vittorie consecutive, che consente alla squadra di risalire fino alla quarta posizione in classifica. I gialloblù proseguono nel sorprendere: alla terza giornata sfiorano la vittoria a Torino nella gara con la blasonata Juventus, persa per 3 a 2 dopo essersi portati in vantaggio di due marcature.

Il tecnico Delneri apporta una significativa modifica nel reparto difensivo: decide di inserire tra i titolari il promettente Nicola Legrottaglie al posto dello storico capitano Maurizio D’Angelo, passando dunque i gradi di capitano a Lorenzo D’Anna. L’11 settembre 2012 esordisce in nazionale Lorenzo Insigne, prodotto del vivaio azzurro, convocato dal CT Cesare Prandelli. Naturalmente lo Sporting Club doveva avere una preparazione atletica, perciò organizzò alcune amichevoli, come la trasferta a Molfetta, contro la Fulgor, finita 1-1 e con un anticipo di 15 minuti per il malridotto campo di gioco (è la prima trasferta rossonera) e la trasferta al San Lorenzo di Bari contro l’U.S. L’ascesa dal mondo dilettantistico fino alla serie A di un club di quartiere viene visto come un qualcosa di prodigioso, e la società viene anche presa spesso a modello per la serietà di lavoro e, soprattutto, per l’essere riuscita, spendendo assai meno dei maggiori club, ad essere ugualmente competitiva.

Circa dieci anni dopo, però, il presidente della società partenopea dispose effettivamente che fosse realizzato un inno ufficiale del Calcio Napoli, affidando all’artista Francesco Sondelli il compito di rivisitare ‘O surdato ‘nnammurato, classico della canzone napoletana: il brano prodotto, tuttavia, ebbe un’accoglienza estremamente negativa, venendo, così, prontamente accantonato. Il Chievo si appresta a debuttare in serie A, circondato dall’attenzione dei mass media, che vedono nella società gialloblù una sorta di simpatica Cenerentola, destinata a non avere scampo nel calcio dei grandi e a ritornare rapidamente in serie B; tuttavia, in poco tempo, i clivensi faranno forzatamente ricredere tutti coloro di tale veduta. Nel girone di ritorno il Chievo alterna buone prestazioni ad altre meno positive restando, comunque, nella parte alta della classifica: alla ventunesima giornata i clivensi sconfiggono l’Inter al «Bentegodi» per 2-1, mentre alla venticinquesima perdono per 0-4 in casa col Parma. La finale contro il Lecco vede il Foggia sconfitto per 1-2 all’andata in casa. Dopo una grande cavalcata, si fece conoscere anche la formazione «primavera», guidata da Giuseppe Pozzo, già giocatore del Foggia e allenatore in seconda, che arrivò in finale a Salsomaggiore, perdendola col Brescia. Inoltre si decide di puntare su giovani come Simone Barone, proveniente dall’Alzano, su giocatori da rilanciare dopo fallimentari esperienze precedenti come nel caso di Bernardo Corradi (dal Cagliari), e su una già collaudata difesa.

La formazione tipo dell’annata è solitamente composta da Marcon, Moro, D’Angelo, D’Anna, Lanna, Eriberto, Corini, Barone, Manfredini, De Cesare e Corradi. I giocatori a scendere in campo sono Lupatelli, Moro, D’Angelo (C), D’Anna, Lanna, Eriberto (56′ D.Franceschini), Corini, Perrotta, Manfredini, Corradi (89′ F.Cossato) e Marazzina (62′ De Cesare). Tra lo stupore generale, i clivensi riescono ad amministrare il vantaggio e, al 53º, a raddoppiare con Marazzina. Nonostante il ko, i clivensi rimangono in vetta alla classifica, fino alla tredicesima giornata dopo la sconfitta per 3-2 con il Milan. Al trentasettesimo il Chievo conduce per 2-0 in seguito alle marcature di Eriberto e Corini, ma l’Hellas ribalta il risultato, aggiudicandosi la partita per 3-2. Al termine della gara il tecnico del Verona Malesani, che in passato era stato per quattro stagioni allenatore clivense, si reca a festeggiare platealmente sotto la curva clivense; questo gesto attira l’ira dei sostenitori del Chievo, che si sentono offesi da un’esultanza tanto ostentata. Quest’evento incide anche sul rendimento in campo della formazione, che torna a vincere soltanto il 24 marzo 2002 quando si impone per 2-1 nel derby con l’Hellas.

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